lunedì 22 marzo 2010

OBAMA, Sarkozy, berlusconi

Forse non tutto è perduto
Se gli Americani sono riusciti ad avere la sanità per tutti, se i Francesi stanno incominciando a capire che la ricetta di  Sarkozy non è quella giusta, forse, anche noi possiamo sperare che non tutti gli Italiani si fanno ubriacare dalle parole.
Invece di focalizzare l'attenzione su intercettazioni si o intercettazioni no, ragioniamo sul fatto che viene evidenziato, senza doverlo interpretare.
Se uno chiede una mazzetta, o va a mignotte, o chiede di chiudere un programma televisivo, è importante come l'ho saputo o quello che ha fatto?
I politici devono stare in vetrina, ed io come cittadino ho il diritto di sapere tutto, per poter poi scegliere se fidarmi o meno.

Pensiamoci alle prossime elezioni.

venerdì 12 marzo 2010

Le Regole

Le regole, ed il rispetto delle stesse,  sono alla base della nostra esistenza.
Senza regole, e senza un sistema, che faccia in modo che queste vengano rispettate, molto probabilmente, non saremmo arrivati ad essere quello che siamo.
Ovviamente, perché le regole funzionino devono essere fatte in modo che servano ad un maggior numero di persone possibile, non per avvantaggiare un numero ristretto di potenti e a scapito di tanti.
 Da sempre, la storia ci insegna, chi ha potere si fa le regole a suo uso e consumo, per poter prevaricare e sottomettere tutti gli altri.
Da sempre, la storia ci insegna, Il sistema di governo più usato è stato l'assolutismo, ovvero un capo o un re o un vassallo o comunque una persona che con la scusa di dover far rispettare delle regole da lui create, o da suoi simili, imposta un sistema per cui uno, o comunque pochi decidono per la massa.
Neanche, se io credessi nella possibilità che esista un uomo, o meglio un santo,  che ci guidi con assoluta imparzialità e senza pensare minimamente ai suoi interessi ma solo a quelli di tutta la gente che deve guidare, neanche così potrei accettarlo, perché, se anche fosse un santo, applicherebbe anche delle regole dettate dalla sua religione, che potrebbero essere in contrasto con la mia.
E' per questo motivo che la maggior parte dei paesi, così detti sviluppati, in quest'ultimo secolo sono approdati ad un sistema di governo detto democratico, ovvero eleggendo un certo numero di rappresentanti delle loro idee e modo di vedere il vivere insieme, i quali per un certo periodo di tempo sono delegati a governarli.
La forza di questo sistema, che si è raggiunto quasi sempre dopo una dittatura e conseguente guerra, risiede in una serie di principi e leggi di base che formano come un perimetro ai diritti e doveri di quelli che andiamo ad eleggere.
Pertanto dobbiamo fortemente preoccuparci, quando chi ci governa tenta di trasformare la nostra repubblica in una monarchia o peggio, con la scusa che le regole sono un freno, per lui, quando non gli permettono di fare qualsiasi cosa gli venga in mente.
Ci siamo dimenticati, troppo in fretta, di Lenin,  Hitler e Mussolini (per par condicio), sia che siano rossi o neri.
Personalizzare o comunque voler a tutti costi eleggere il leader, inevitabilmente porta ad un sistema totalitario, ovvero legittimare un capo eletto dal popolo invece che un'assemblea composta da tante persone.
Il parlamento non dovrebbe rispondere a nessun' altro che a quelli che lo hanno eletto, e preferisco un parlamento litigioso, piuttosto che servo di uno, o più, padroni, questo dovrebbe essere a garanzia di un risultato mediato tra le tante idee, invece che dagli ordini del capo.
Ricordiamoci di chi rispetta le regole, quando andiamo a votare, e ricordiamocene anche quando non le rispettiamo noi stessi.

mercoledì 3 marzo 2010

Non conoscono neanche l'abc del loro mestiere

Se non sono nemmeno in grado di presentare le liste per partecipare alle elezioni in tempo e modo corretto, come possiamo pensare di farci governare da questi pseudo amministratori?
Ma la cosa più grave è il disprezzo delle regole, e con le scuse più assurde, ci viene detto che se, nonostante i loro errori, non gli sarà permesso di partecipare alle elezioni, la colpa e degli altri che non permette lo svolgimento democratico delle elezioni, non che non sono riusciti a presentare, secondo regolamento, tutte le firme ed i documenti entro la data e ora prescritta.
Sarebbe come se, uno, dopo aver preso una multa, trascorsi i 60 giorni, senza averla pagata, si rifiutassi di pagare la sovrattassa, perché con quei soldi ci doveva comprare il latte per il figlio.
Al quel signore, se non paga, il minimo che gli può capitare è il pignoramento della macchina.
Ma allora è vero che la legge non è uguale per tutti? e a noi va bene così?
Pensiamoci alle prossime elezioni.

Andare a votare con la testa e per fare i nostri interessi

Quando andiamo a votare, oltre a fare la tara di quello che ci viene raccontato, dovremmo cercare di capire se gli interessi di chi vogliamo che ci rappresenti si avvicinano ai nostri, e se sono persone credibili.
Certo se sono chiacchierati, o peggio, per non aver rispettato le regole, sia in privato che in pubblico, qualche dubbio dovrebbe venirmi.
Se io fossi un imprenditore, cercherei di farmi rappresentare da chi mi promettesse di abbassare il costo del lavoro.
Viceversa se io fossi un impiegato o un operaio, cercherei di farmi rappresentare da chi mi promettesse di abbassare le mie tasse.
Ovviamente se, nel corso del loro mandato, non ci avessero soddisfatti alle prossime elezioni mi converrebbe cambiare rappresentante.
Un altro approccio potrebbe essere quello di scegliere o meno una filosofia,
preferisco avere pochi euro in più con una piccola riduzione delle tasse generalizzata, a scapito di minori servizi sociali?
oppure è meglio avere qualche euro in meno in busta paga, ma una sanità pubblica per tutti?
Probabilmente rifacendomi al ragionamento precedente se io fossi un imprenditore punterei alla sanità privata, magari cercherei addirittura di guadagnarci qualcosa, visto che posso guadagnare quello che voglio pagando le tasse che voglio.
Mentre invece se fossi un semplice stipendiato, la mia unica speranza e che la sanità continui a rimanere pubblica, magari gestita con criteri di trasparenza, senza furbetti che cercano di rubare in tutti i modi.
Non c'è nessuna legge, ne divina ne terrena, che dica che il pubblico non possa essere gestito in modo serio ed onesto, facendo si che i dipendenti lavorino e siano pagati il giusto.
Per quanto riguarda servizi strategici tipo la luce, il gas, l'acqua se proprio devono avere una gestione economica, almeno in pareggio, questo anche per scoraggiare abusi e sperperi di risorse pubbliche, è possibile farlo creando delle pubblic-company  a maggioranza pubblica ovvero chi ci deve guadagnare deve essere il popolo e non pochi capitani coraggiosi.
Cosa hanno fatto, che non poteva fare lo stato, per l'Alitalia?
Perché una qualsiasi azienda, pubblica deve costare tanto alla collettività e la stessa azienda fa guadagnare tantissimo a pochi? 
Pensiamoci la prossima volta che andiamo a votare.